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Clinica

 

Terapia sistemica dialogica

Il primo principio della psicoterapia sistemica potrei sintetizzarlo così: “Le relazioni sono più importanti degli individui”. Qui, la forma è volutamente estrema, proprio per contrastare uno dei dogmi del luogo comune, quello secondo il quale prima di tutto, alla base di tutto, sta l’individuo, e poi vengono i suoi rapporti con persone, gruppi, istituzioni, idee. È almeno altrettanto vero il contrario: l’individuo è il precipitato delle sue relazioni con altre persone, gruppi, istituzioni e idee. Senza la sua rete di relazioni passate e future l’individuo non esiste.

Per questo io, quando lavoro con i miei pazienti, mi propongo di creare connessioni tra il mondo interno e quello esterno dell’individuo, mantenendo l’interesse verso i pattern che, nella vita d’un essere umano, generano collegamenti fra azioni, relazioni, emozioni e significati. Come qualsiasi altro terapeuta, considero il qui e ora dell’incontro, la relazione fra paziente e terapeuta, come il vero “luogo” degli eventi terapeutici. Sono, perciò, sempre consapevole di essa.
 
In terapia sistemica, però, la relazione terapeutica è una delle relazioni rilevanti nella vita del paziente, non necessariamente quella cui ricondurre ogni pensiero, emozione o evento emergente o riferito nel dialogo. Qui gioca l’eredità storica del modello: la terapia sistemica è nata come terapia familiare. Il terapeuta familiare sistemico è sempre attento alle relazioni fra le due o più persone che si trova di fronte, evitando di dare la predominanza alla relazione con uno solo dei pazienti.

Nel contesto della terapia individuale, ciò si traduce nell’introduzione delle voci, della presenza, del punto di vista, in una parola, del discorso delle terze persone rilevanti per la vita del paziente, all’interno della relazione duale con il terapeuta: interessa come il paziente vede gli altri e la propria relazione con loro. Si tratta, allora, di evocare i terzi significativi nella vita del paziente, rendendoli così presenti sulla scena della terapia.

Negli ultimi anni, la mia terapia si è sempre più evoluta verso un approccio che, pur mantenendo l’accento sul mondo relazionale, sia anche aperto verso il mondo interno delle persone, rendendo così possibile una terapia sistemica individuale. Gli sviluppi più recenti vedono poi la psicoterapia come un dialogo in cui il terapeuta è più facilitatore e interlocutore che figura di autorità.

 

Modalità terapeutiche:

Terapia individuale

È una forma di lavoro terapeutico che, pur prevedendo incontri individuali, ha come terreno privilegiato di azione e d’intervento le relazioni che l’individuo ha con le persone, i gruppi, gli enti e le idee significative della propria vita.
In esso, cerco di comprendere, insieme al mio paziente, le caratteristiche delle relazioni più importanti, in particolare (ma non solo) quelle nella famiglia d’origine, ed eventualmente nella coppia o nella famiglia di appartenenza. Sono soprattutto attento a connettere il mondo interno e il mondo esterno del paziente, così da aiutarlo a comprendere come anche i suoi vissuti più personali siano collegati con gli eventi del suo mondo relazionale.
Lo scopo è comprendere insieme come, all’interno del suo mondo relazionale, si siano create e mantenute le difficoltà attuali, in modo da trovare insieme le modalità per uscirne.

 

Terapia della famiglia

È una forma di psicoterapia cui partecipano, di regola, tutti i membri della medesima famiglia nucleare. L’intento è di capire insieme come la storia delle relazioni all’interno della famiglia possa aver condotto a una situazione di blocco, di sofferenza, di incomprensioni, fino alla presenza di veri e propri sintomi in uno o più membri della famiglia.
Come terapeuta familiare, considero tutti i membri della famiglia con un problema come persone in difficoltà, intrappolate in una situazione di reciproco disagio che non riesce a modificarsi, per quanto ciò faccia soffrire tutti, e nonostante gli sforzi di ciascuno.
Gli incontri con la famiglia hanno lo scopo di valorizzare le risorse dei singoli e della famiglia, e di permettere alla famiglia di riprendere il proprio cammino evolutivo

 

Terapia di coppia

Prevede incontri con la coppia in situazioni di crisi, momenti di difficoltà legati a cambiamenti contingenti nella vita della coppia, ed è finalizzata a comprendere insieme come l’implicito accordo iniziale della coppia possa essere andato in crisi fino a portare a sofferenza, delusione reciproca, astio, rancori accumulati nel tempo.
L’obiettivo non è semplicemente tornare alla situazione precedente la crisi, ma piuttosto trovare insieme un equilibrio nuovo e una modalità più matura e consapevole di conoscersi, incontrarsi, condividere le qualità e accettare le debolezze di entrambi.

 

Coterapia

Le terapie di coppia e di famiglia presso lo studio Episteme si svolgono generalmente in coterapia, cioè con la presenza contemporanea di due terapeuti in sala di terapia. La coterapia si è rivelata particolarmente utile in queste forme terapeutiche, perché consente ai coterapeuti di mettere in gioco le proprie diverse posizioni e punti di vista, così da essere di maggiore utilità alla coppia o alla famiglia, e di fornire ai pazienti un più ampio ventaglio di opzioni e prospettive per il cambiamento.

                  
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